L'attualità di Pasolini
Appunti dal ciclo di incontri "Identità fra memoria e divenire" organizzato dalla casa editrice Moretti&Vitali
"L'inquietudine maggiore di Pasolini , quella che sembra definire l'attività poetica e intellettuale
e lo spinge a denunciare l'intollerabilità del presente , è sempre la stessa: come interrogare il sacro al fine di sapersi mantenere nell'ascolto della sua chiamata e farlo risuonare ancora nel mondo"
(G. Conti Calabrese)
Pasolini e il suo dissenso
1974 Il significato del rimpianto: " Se vogliamo andare avanti dobbiamo piangere" l'importanza della memoria nel divenire è fondamentale per avere un futuro.
In Pasolini si cercherà di distinguere tra la sua poetica e il valore di conoscenza. I poeti sono necessari nella società , si ricordi il commosso intervento di Moravia al funerale di Pier Paolo ( "In Italia è stato ucciso un poeta! Un poeta! [....]Il Poeta è sacro") . Ponendosi fuori dal suo tempo , fuori dalla sua attualità ( e dalla nostra) Pasolini è stato vittima di profondi travisamenti ( che continuano tutt'ora) . La sua attualità è comunque la nostra attualità : un'attualità visibile attraverso i suoi occhi.
Pasolini rifiuta ogni filosofia della storia : rifiuta la concezione filosofica della storia come una serie di tappe che portano ad un fine ultimo.
Nega un pensiero ottimistico , nega che tutto ciò accade per un senso. La realtà non ha un senso , siamo noi che vi possiamo trovare uno scopo . Non accetterebbe il fatto che la storia sia finita (come noi oggi abbiamo la presunzione di sostenere) abbia raggiunto la sua meta stabile. Tale concezione occidentale ci porta ad affermare che noi siamo il dopostoria , la fine della storia , il continuo presente ...come un grande fascismo. Non c'è più senso del futuro , non c'è più capacità di comprendere il presente senza la memoria ( e ciò vale anche per l'idividuo).
Collegamento cinema memoria
Quando noi ricordiamo siamo autori cinematografici , nel momento in cui pensiamo ad un ricordo della nostra vita , creiamo un film. Il lavoro sulla memoria è necessario per non essere risucchiati dal niente , nella morte. Dobbiamo ricordare per potere dire di NO , accettare tutto acriticamente significa rompere il legame tra i nostri simili , significa essere divisi e quindi non avere la possibilità di opporsi. C'è una caduta nella futilità che spinge verso un narcisismo suicida .
Pasolini e la televisione (intesa tutta la televisione)
La televisione è il luogo della non storia per il fatto che il mezzo televisivo non ha memoria , non rielabora nessun ricordo (memoria è tale solo attraverso l'elaborazione critica del ricordo). La televisione afferma il trionfo dell'esistente , a differenza del cinema che è il trionfo dell'esserci.
Questo perchè la prima si pone , non avendo ricordo , come un continuo presente ; il secondo mostra le nostre vite , tutte le vite attraverso il ricordo.
La televisione consuma e distrugge l'identità, il cinema la costruisce.
La televisione si (im)pone come realtà ( pensiamo ai reality show) non esiste l'atto del montaggio , e la realtà che presenta è un mero reale artificioso. Tutto nel mezzo televisivo viene ridotto ad un presente acritico (tutto è uguale) ed uccide i ricordi : non ci sono distinzioni , uguale è la bambina che muore di sete nel Darfur e l'intervista a Tayson. La televisione così come è oggi è immorale , il suo potenziale è sacrificato dall'uso che se ne fa , quando invece potrebbe essere mezzo per il mito.
Cinema secondo Pasolini
Pasolini considera il cinema come una macchina da presa universale , con un grandangolo di trecentosessanta gradi , con un pellicola infinita capace di acquisire tutta la realtà, tutto il trionfo dell'esserci. Il film è il lavoro della morte , un continuo togliere (attraverso il montaggio) tutto quello che non serve , per arrivare al fine ultimo della storia . Quando noi possiamo giudicare un uomo? Possiamo farlo solo dopo la sua morte , perchè solo dopo ciò possiamo capire il suo valore.
Volgarità della TV
La TV è immorale e come tale è volgare . Quando è iniziata questa volgarità? Pasolini afferma l'inizio di ciò , con "la scomparsa delle lucciole". Che cosa voleva dire?La scomparsa delle lucciole è la scomparsa di ciò che chiamava "l'Italia del pane" , quell'Italia che conosceva ancora il valore delle cose semplici. La volgarità è la fine della memoria , è essere diventati talmente ricchi da non essere più contadini , dal permettersi di non avere più memoria e di credere di poter dire qualsiasi cosa. Siamo passati dal Paese Cinematografico , al Paese Televisione : il trionfo dell'esistente.
L'attualità e le 120 giornate di Salò
Nel film Le 120 giornate di Salò Pasolini vuole rappresentare l'attualità come il trionfo del totalitarisimo mortifero del vecchio fascismo , ma che può vivere addirittura nella democrazia. La realtà è Salò , un gruppo compatto di carnefici (l'occidente contro il resto del mondo , oppure la nostra società) che infierisce sulle vittime. Pier Paolo è precussore , poeta profetico della nostra realtà attuale : la dove non hanno visto filosofi , sociologi , storici , lui ha visto . Pasolini è stato l'unico a capire la storia del nostro paese : nato nel 1922 cioè nell'anno della marcia su Roma , morto nel 1975 , ha capito il passato e ha visto il futuro ; il berlusconismo nuova forma del fascismo .
"L'inquietudine maggiore di Pasolini , quella che sembra definire l'attività poetica e intellettuale
e lo spinge a denunciare l'intollerabilità del presente , è sempre la stessa: come interrogare il sacro al fine di sapersi mantenere nell'ascolto della sua chiamata e farlo risuonare ancora nel mondo"
(G. Conti Calabrese)
Pasolini e il suo dissenso
1974 Il significato del rimpianto: " Se vogliamo andare avanti dobbiamo piangere" l'importanza della memoria nel divenire è fondamentale per avere un futuro.
In Pasolini si cercherà di distinguere tra la sua poetica e il valore di conoscenza. I poeti sono necessari nella società , si ricordi il commosso intervento di Moravia al funerale di Pier Paolo ( "In Italia è stato ucciso un poeta! Un poeta! [....]Il Poeta è sacro") . Ponendosi fuori dal suo tempo , fuori dalla sua attualità ( e dalla nostra) Pasolini è stato vittima di profondi travisamenti ( che continuano tutt'ora) . La sua attualità è comunque la nostra attualità : un'attualità visibile attraverso i suoi occhi.
Pasolini rifiuta ogni filosofia della storia : rifiuta la concezione filosofica della storia come una serie di tappe che portano ad un fine ultimo.
Nega un pensiero ottimistico , nega che tutto ciò accade per un senso. La realtà non ha un senso , siamo noi che vi possiamo trovare uno scopo . Non accetterebbe il fatto che la storia sia finita (come noi oggi abbiamo la presunzione di sostenere) abbia raggiunto la sua meta stabile. Tale concezione occidentale ci porta ad affermare che noi siamo il dopostoria , la fine della storia , il continuo presente ...come un grande fascismo. Non c'è più senso del futuro , non c'è più capacità di comprendere il presente senza la memoria ( e ciò vale anche per l'idividuo).
Collegamento cinema memoria
Quando noi ricordiamo siamo autori cinematografici , nel momento in cui pensiamo ad un ricordo della nostra vita , creiamo un film. Il lavoro sulla memoria è necessario per non essere risucchiati dal niente , nella morte. Dobbiamo ricordare per potere dire di NO , accettare tutto acriticamente significa rompere il legame tra i nostri simili , significa essere divisi e quindi non avere la possibilità di opporsi. C'è una caduta nella futilità che spinge verso un narcisismo suicida .
Pasolini e la televisione (intesa tutta la televisione)
La televisione è il luogo della non storia per il fatto che il mezzo televisivo non ha memoria , non rielabora nessun ricordo (memoria è tale solo attraverso l'elaborazione critica del ricordo). La televisione afferma il trionfo dell'esistente , a differenza del cinema che è il trionfo dell'esserci.
Questo perchè la prima si pone , non avendo ricordo , come un continuo presente ; il secondo mostra le nostre vite , tutte le vite attraverso il ricordo.
La televisione consuma e distrugge l'identità, il cinema la costruisce.
La televisione si (im)pone come realtà ( pensiamo ai reality show) non esiste l'atto del montaggio , e la realtà che presenta è un mero reale artificioso. Tutto nel mezzo televisivo viene ridotto ad un presente acritico (tutto è uguale) ed uccide i ricordi : non ci sono distinzioni , uguale è la bambina che muore di sete nel Darfur e l'intervista a Tayson. La televisione così come è oggi è immorale , il suo potenziale è sacrificato dall'uso che se ne fa , quando invece potrebbe essere mezzo per il mito.
Cinema secondo Pasolini
Pasolini considera il cinema come una macchina da presa universale , con un grandangolo di trecentosessanta gradi , con un pellicola infinita capace di acquisire tutta la realtà, tutto il trionfo dell'esserci. Il film è il lavoro della morte , un continuo togliere (attraverso il montaggio) tutto quello che non serve , per arrivare al fine ultimo della storia . Quando noi possiamo giudicare un uomo? Possiamo farlo solo dopo la sua morte , perchè solo dopo ciò possiamo capire il suo valore.
Volgarità della TV
La TV è immorale e come tale è volgare . Quando è iniziata questa volgarità? Pasolini afferma l'inizio di ciò , con "la scomparsa delle lucciole". Che cosa voleva dire?La scomparsa delle lucciole è la scomparsa di ciò che chiamava "l'Italia del pane" , quell'Italia che conosceva ancora il valore delle cose semplici. La volgarità è la fine della memoria , è essere diventati talmente ricchi da non essere più contadini , dal permettersi di non avere più memoria e di credere di poter dire qualsiasi cosa. Siamo passati dal Paese Cinematografico , al Paese Televisione : il trionfo dell'esistente.
L'attualità e le 120 giornate di Salò
Nel film Le 120 giornate di Salò Pasolini vuole rappresentare l'attualità come il trionfo del totalitarisimo mortifero del vecchio fascismo , ma che può vivere addirittura nella democrazia. La realtà è Salò , un gruppo compatto di carnefici (l'occidente contro il resto del mondo , oppure la nostra società) che infierisce sulle vittime. Pier Paolo è precussore , poeta profetico della nostra realtà attuale : la dove non hanno visto filosofi , sociologi , storici , lui ha visto . Pasolini è stato l'unico a capire la storia del nostro paese : nato nel 1922 cioè nell'anno della marcia su Roma , morto nel 1975 , ha capito il passato e ha visto il futuro ; il berlusconismo nuova forma del fascismo .
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